L’efficacia protettiva delle maschere contro il virus dell’influenza A/H1N1

In commercio abbiamo tre diversi tipi di maschere: le mascherine igieniche, le mascherine chirurgiche, e i respiratori.

La mascherina igienica. Serve esclusivamente a proteggere il prodotto (viene ad esempio utilizzata durante l’assemblaggio di chip) o l’alimento che si sta lavorando, non serve invece a proteggere le vie respiratorie. Questo tipo di mascherina non offre alcun tipo di protezione in quanto si lascia facilmente attraversare dalle goccioline di saliva (micro nebbiolina) e dalle secrezioni respiratorie.
E’ riconoscibile dall’assenza del marchio CE e riporta ben chiara la notazione che non svolge alcuna funzione di protezione delle vie respiratorie.

La mascherina chirurgica. E’ utilizzata in particolare in ambiente ospedaliero, e serve a evitare che la persona che la indossa contamini l’ambiente (e quindi i soggetti con cui viene a contatto). Può essere di 4 tipi: I, IR , II e IIR. Quelle di tipo II (tre strati) e IIR (quattro strati) offrono una maggiore efficienza di filtrazione batterica (≥ 98%), inoltre la IIR è resistente anche agli spruzzi.
L’uso della mascherina non garantisce una valida difesa contro il virus dell’influenza, in quanto non offre una sicura protezione alla penetrazione di polveri ed aerosol, ma presenta comunque alcuni vantaggi: riduce il rischio di contagio se indossata dalla persona malata, in quanto limita il numero di microorganismi immessi nell’ambiente (es. con uno starnuto) e, può protegge, in alcuni casi, la persona sana da schizzi di liquidi infetti.
Questo tipo di maschera e’ riconoscibile per la presenza sulla confezione della marcatura CE e dall’ indicazione del tipo (II o IIR). Dopo 2 -3 ore di uso, le mascherine vanno sostituite in quanto, inumidendosi, perdendo di efficacia.

L’uso di mascherine di tipo II e IIR e’ raccomandato per le persone affette dal virus (quando sono a contatto con altre persone ad esempio nel tram, nella sala d’aspetto di un ambulatorio, ecc.). L’impiego di mascherine chirurgiche, da parte della popolazione sana, e’ invece opportuno, per coloro che si prendono cura dei malati (familiari, personale sanitario).
Non è dimostrato invece che l’uso della mascherina chirurgica da parte delle persone sane nelle loro normali attività quotidiane, riduca la trasmissione del virus dell’influenza.

Il respiratore. E’ l’unica maschera a garantire, se dotata di particolari filtri, la protezione delle vie respiratorie dal virus dell’ influenza.
Particolarmente adatti sono i facciali filtranti antipolvere. Questo tipo di respiratore a filtro e’ costituito interamente o prevalentemente di materiale filtrante attraverso il quale passa l’aria inspirata; il respiratore copre almeno il naso e la bocca.
L’aria espirata può essere scaricata attraverso lo stesso materiale filtrante o attraverso una valvola di espirazione.
Alcuni tipi, per migliorare l’adattamento del volto, ricorrono ad un adattatore attorno al naso (monouso). L’utilizzatore deve modellare lo stringinaso prima dell’ uso.

I facciali filtranti vengono classificati in:
FF P1 facciale filtrante con bassa separazione contro le particelle solide (efficienza filtrante minima 78%)
FF P2 facciale filtrante con media separazione contro le particelle solide e liquide(efficienza filtrante minima 92%)
FF P3 facciale filtrante con alta separazione contro le particelle solide e liquide (efficienza filtrante minima 98%).
Sono indicati contro l’influenza solo i facciali di tipo FF P2, FF P3 o N95 (classificazione americana).

Accanto alla classificazione (FFP2 e FFP3), a secondo della protezione che offrono, sono marcati con S (contro aerosol solidi e contro aerosol liquidi a base acquosa) o SL (contro aerosol solidi e liquidi).

Inoltre potremo trovare anche la marcatura C (se è stata effettuata la prova di intasamento con polvere di carbone) o D (se è stata effettuata la prova con polvere di dolomite).
La maschera di protezione delle vie respiratorie contro il virus dell’ influenza è riconoscibile per la presenza sul respiratore della marcatura CE EN 149, e dalla classificazione FFP2 o FFP3. Questo tipo di mascherera va sostituita dopo 8 ore di uso.
L’efficacia della maschera è legata soprattutto ad una buona tenuta sul volto, per questo va indossata in assenza di barba e baffi, e all’attuazione di altre misure quali il lavaggio delle mani, il corretto indossamento e rimozione, la corretta eliminazione dopo l’ uso.

Tuttavia, vista la difficoltà di impiego (è richiesta una perfetta aderenza al viso), il basso confort che offrono, la non facile reperibilità, e che possono risultare pericolose per le persone con difficoltà respiratorie, sono da preferire le mascherine chirurgiche, lasciando l’uso delle maschere (respiratori) ai soli operatori del ramo sanitario.
Un uso scorretto può aumentare il rischio di trasmissione piuttosto che ridurlo.