La differenza tra un sistema anti intrusione e un antifurto

Purtroppo i furti nelle case sono sempre in crescita, si tratta di una vera e propria piaga che flagella diversi Paesi europei. Per cercare di difendersi al meglio da chi vuole rubare nell’abitazione, per tutelare i beni ma anche le persone, sempre più italiani hanno deciso di dotarsi di sistemi di sicurezza in grado di scoraggiare i ladri e di lanciare subito l’allarme in caso di intrusione nell’abitazione. Stiamo parlano dei sistemi antintrusione e di antifurto, che spesso vengono usati come se fossero sinonimi. In realtà sistema antifurto e anti intrusione non sono proprio stessa cosa. Per chiarire le idee sul punto e trovare la differenza, lo abbiamo chiesto agli esperti dell’azienda DSG Sicurezza ,che ci hanno spiegato in che cosa consiste la diversità fra questi due sistemi, entrambi comunque progettati per la sicurezza e la tutela dei beni e delle persone.

Il sistema antri intrusione

L’antifurto è diverso da un sistema antri intrusione, il quale, per definizione, si compone di una serie di elementi in più. Quando si parla di “sistema antri intrusione” si fa riferimento ad un kit, ad un complesso di dispositivi che agiscono in maniera completa, coordinandosi l’un l’altro, allo scopo di tutelare la casa.

Insomma, per la tutela completa della casa, non è sufficiente usare un solo dispositivo, ma si rende necessario un sistema di dispositivi fra loro ben integrati e collegati, che permette di rilevare la presenza di effrazione e poi di lanciare l’allarme. Nel complesso, il sistema antri intrusione risulta anche conveniente a livello economico rispetto invece all’acquisto di singoli antifurti.

Infatti un sistema antri intrusione è un complesso di dispositivi fra i quali in genere possiamo annoverare:

  • i rilevatori, detti anche sensori, che hanno il compito di rilevare la presenza di persone in casa, o di tentativi di effrazione, oppure la presenza di persone nel giardino o negli spazi comuni.
  • I mezzi di allarme, che sono i segnali che diffondono l’allarme per via acustica ma anche visiva, o per via telefonica-radio.
  • L’unità di controllo, che riceve gli impulsi che provengono dai rilevatori e che permette di attivare i mezzi di allarme.
  • Dispositivi per l’inserimento, che mettono in funzione il sistema antri intrusione.
  • Infine, il gruppo di alimentazione, dotato di batteria, permette di alimentare il sistema anche nel caso in cui vi sia un blackout casuale o provocato dai ladri.

Il sistema antri intrusione è dotato quindi di un complesso di apparecchiature elettroniche che possono segnalare se viene superata una barriera fisica (una finestra, una tapparella, una porta, o anche il giardino) e quindi manda il segnale per il pronto intervento.

Il sistema antifurto

Come abbiamo visto un sistema antri intrusione è complesso e interagisce grazie alla presenza di numerosi dispositivi collegati che garantiscono un funzionamento puntuale. L’antifurto invece è un sistema che, di per sè, serve solamente per tutelare dal furto un singolo bene. Non segnala invece l’intrusione nella casa da parte di un estraneo. Certo, nel linguaggio comune si parla frequentemente di sistema antifurto per far riferimento a quel sistema di dispositivi che permettono di rilevare se una persona ha fatto ingresso in casa, ma in realtà, tecnicamente, quello è un sistema antri intrusione, il quale – come abbiamo visto – serve proprio per accorgersi se c’è stato un tentativo riuscito o meno di effrazione o di ingresso clandestino nella propria abitazione.

L’antifurto può limitarsi a lanciare l’allarme se viene per esempio aperta una teca o toccato un certo bene, ma può essere anche attivo, non solo passivo. Un grande successo l’ha avuto, negli ultimi anni, l’antifurto nebbiogeno, che permette di sprigionare una fitta nebbia non tossica la quale disorienta il ladro ed in alcuni casi lo macchia anche per favorire la sua identificazione.